Ci sono voluti due interi giorni di lavoro agli uomini del Consorzio di Bonifica 1 Toscana Nord, per rimuovere l’alga fiorita nella fossa dell’abate. La pulizia si può dire conclusa stamani (venerdì 9 giugno) e lo specchio d’acqua è tornato ad essere libero.

“Ci siamo attivati subito, appena è stato messo a disposizione il cassone per la raccolta, da parte dell’azienda dei rifiuti, come prevede il protocollo d’intesa che ci vede firmatari insieme ai comuni di Camaiore e Viareggio”. Così dichiara il Presidente del Consorzio Ismaele Ridolfi, che sottolinea l’importanza della fattiva collaborazione tra gli Enti e quanto, questa sinergia possa produrre ottimi risultati e risposte certe ai cittadini e al territorio.

Per il caso delle fioriture estive delle alghe nella fossa dell’Abate, conviene ricordare che la competenza in materia ambientale è, e resta, comunale. Intervenendo su un corso d’acqua, il Consorzio ha sempre dato la piena disponibilità a collaborare (anche se il problema non è di sicurezza idraulica). “Siamo sempre stati disponibili fin da subito: nel 2015 invitammo le amministrazioni comunali a riunirsi a un tavolo tecnico, dal quale uscimmo con un protocollo d’intesa – spiega Ridolfi – un documento che stabilisce gli impegni di ogni soggetto coinvolto: la rimozione viene compiuta dal Consorzio Bonifica su richiesta in questo caso del comune di Camaiore e Viareggio. Le alghe vengono depositate in un cassone fornito da Sea Ambiente che si occupa dello smaltimento su incarico delle due amministrazioni comunali.”

Le operazioni sono state compiute manualmente, lavorando da una barca all’interno del canale.

La Fossa dell'Abate torna a splendere, rimosse migliaia di alghe

Il lavoro quest’anno è stato particolarmente complicato a causa del tipo di alga da togliere.
La specie fiorita in questi giorni, è l’innocua lenticchia d’acqua (Lemna minor), in gergo chiamata paperina. La foglia è minuscola, 2-3 millimetri, non ha radici, ma galleggia. Ha una elevatissima capacità di moltiplicazione e date le condizioni favorevoli del bel tempo, calura e acqua ferma del canale, ha ricoperto lo specchio d’acqua, formando un tappeto verde di migliaia di piantine. Alla consistenza è quasi impalpabile, una miriade di piccolissime foglioline verdi che tendono a scappare da ogni parte, appena il rastrello le smuove per raccoglierle.

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“L’unico modo per toglierla è stato quello di utilizzare strumenti rivestiti con una rete a maglia fittissima – spiega Ridolfi – Si è trattato di un lavoro certosino che ha richiesto molta pazienza e che ci siamo impegnati a concludere nel più breve tempo possibile.”

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ultimo aggiornamento: 09-06-2017


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